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Condizione SOA e lavori oltre 516mila euro: ecco cosa c’è da sapere

Condizione SOA e lavori oltre 516mila euro: ecco cosa c’è da sapere

 

Lo abbiamo già trattato in una precedente pubblicazione, ma è bene ribadirlo alla luce dei frequenti interpelli all’Agenzia delle Entrate in merito al legame tra Superbonus e Certificazione SOA.

Dal primo luglio 2023 l’Agenzia delle Entrate conferma l’obbligo per le imprese di essere in possesso del certificato SOA al fine di avere affidati lavori in Superbonus di importo superiore a 516mila euro.

La certificazione SOA, introdotta dal decreto legge “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”, è garanzia di affidabilità dell’azienda, che ha ottenuto da organismi qualificati la certificazione che attesta il possesso dei requisiti.

Ma chi può rilasciare la certificazione SOA? Enti di diritto privato con forma giuridica di Società per azioni e autorizzati dall’Anac, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione.

In caso di contratti sottoscritti tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2023 che si fa? Entro il 30 giugno 2023, chi beneficia del Superbonus per le attività di ristrutturazione e riqualificazione (ad esclusione dei lavori che risultano essere già in corso di esecuzione per il 21 maggio 2022) può affidare i lavori a due tipologie di imprese: quelle già in possesso della certificazione SOA al momento della sottoscrizione del contratto di appalto o subappalto; quelle che hanno sottoscritto già un contratto finalizzato all’ottenimento della certificazione SOA.

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